Patrimonio Didattico del Dipartimento di Fisica e Astronomia – Università di Padova

OT05 - Modello di occhio

Un’ampolla di forma sferica, riempita di acqua e fluoresceina, viene utilizzata per mostrare i più comuni difetti dell’occhio.

Procedimento

Si posiziona tra un proiettore di luce bianca e uno schermo un'ampolla di forma sferica, riempita di acqua e fluoresceina, che simula il comportamento del bulbo oculare. Si fa entrare un fascio di luce nell'ampolla e si osserva dove il fascio viene focalizzato. Si posiziona poi davanti all'ampolla una lente convergente, che simula un cristallino con il difetto ottico della miopia, e si osserva cosa succede al fascio di luce. Si inserisce poi davanti alla lente convergente, una lente divergente che simula l’effetto correttivo degli occhiali. Infine si procede in modo analogo per studiare il difetto ottico dell'ipermetropia, utilizzando prima una lente divergente per simulare il comportamento del cristallino e aggiungendo poi una lente convergente per rappresentare lo strumento correttivo.

Osservazioni

Nel caso in cui l'occhio è privo di difetti visivi (occhio emmetrope), la luce che vi entra viene fatta convergere dal cristallino sulla retina per creare un’immagine nitida della sorgente esterna (accomodamento). Nel caso di un occhio miope, i raggi luminosi paralleli vengono fatti convergere in una zona anteriore alla retina e il soggetto non riesce a vedere bene gli oggetti lontani. Per correggere questo difetto è necessario l'uso di una lente divergente. Nel caso dell'occhio ipermetrope, i raggi luminosi paralleli vengono focalizzati in una zona posteriore alla retina e il soggetto non è in grado di mettere a fuoco gli oggetti vicini. Per correggere questo difetto è necessario utilizzare una lente convergente.

Schema Allestimento

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