Perc. Did. - Pendolo interrotto
Osservare che la velocità aquisita dal pendolo alla fine della caduta è indipendente dal percorso fatto
ma dipende solo dall’altezza.
Procedimento
Per la messa in opera porre lo strumento su un piano d’appoggio orizzontale, e tramite la vite
assicurarsi che lo strumento sia in bolla. Lo schema rappresenta l'asse piana verticale davanti alla quale
oscilla un pendolo. Sull’asse sono tracciate le varie traiettorie del pendolo.
Lasciando cadere il pendolo da una certa altezza, si osserva che esso scende aumentando
progressivamente la sua velocità fino al punto più basso, e quindi risale dall'altra parte fino a fermarsi
ad un'altezza uguale a quella di partenza, lungo il medesimo arco. Si ponga ora un piolo lungo il
percorso della corda. Quando la corda incontra il piolo, essa oscilla verso l’alto lungo un altro arco di
raggio minore, ma raggiungendo sempre la stessa altezza. Se invertiamo la procedura lasciando cadere
il peso dalla sommità dell’arco più breve, il peso risale lungo l’arco originario, più ampio,
raggiungendo ancora una volta l’altezza iniziale. Si può porre il piolo in diverse posizioni e si osserva
sempre lo stesso comportamento.
Osservazioni
Dall’osservazione del moto del pendolo notiamo che la velocità acquisita nel punto più basso
dell’oscillazione, qualunque sia l’arco percorso, è sempre la stessa, tale da far risalire il peso alla
medesima altezza. Possiamo arrivare alla conclusione che la velocità di caduta di un corpo verso la
terra dipende dall'altezza dalla quale il corpo viene fatto cadere, e non dalla traiettoria percorsa.